Anche se ormai, durante gli interventi, le tecniche di sterilizzazione delle sale operatorie e degli strumenti sono a livelli eccezionali il rischio di contrarre infezioni esiste comunque ed è bene esserne a conoscenza.

Di per sé l’infezione potrebbe insorgere non solo per la strumentazione, come si pensa, ma anche se il soggetto è predisposto.

In questo articolo in particolare mi voglio rivolgere a chi si deve sottoporre ad un intervento protesico e a chi soffre di diabete mellito di tipo I o II.

Diversi studi nazionali ed internazionali hanno chiaramente confermato che il paziente diabetico è maggiormente esposto al rischio di contrarre infezioni (batteriche, micotiche e virali) e presenta una guarigione più difficile rispetto alla popolazione sana di riferimento.

I motivi si potrebbero così elencare schematicamente:

  • Il diabete riduce di molto le risposte difensive che il nostro organismo possiede (indebolisce il nostro sistema immunitario);
  • Induce danni alla circolazione sanguigna provocando una riduzione dell’apporto di ossigeno ai tessuti di organi e apparati;
  • Provoca malattie del sistema nervoso periferico;
  • L’aumento del glucosio nel sangue aumenta la virulenza di alcuni agenti patogeni (batteri, miceti, virus);

La problematica di rischio infettivo se hai il diabete mellito I o II non riguarda solo gli interventi ma in generale il tuo corpo è più soggetto ad infezioni alcune anche molto comuni rispetto alla popolazione non affetta da diabete mellito.

Ai primi posti polmoniti, infezioni delle vie urinarie, infezioni della pelle, dei tessuti molli, osteomieliti (infezioni del tessuto osseo).

Inoltre solitamente le infezioni assumono nel paziente diabetico un decorso più grave e di difficile cura rispetto alla popolazione generale.

Per esempio le infezioni delle vie urinarie (patologia decisamente comune), nel paziente diabetico evolvono più spesso verso sepsi, motivo per cui risulta indispensabile una particolare attenzione clinica ai primi sintomi, con diagnosi eziologica (identificazione dell’agente patogeno) precoce e l’impostazione tempestiva di una terapia antibiotica mirata.

Nel nostro caso però dobbiamo focalizzarci sulla questione infezioni relative agli interventi di artroprotesi per i pazienti affetti da diabete mellito di tipo I o II.

Per i pazienti affetti da questa problematica che devono sottoporsi ad un intervento di artroprotesi esistono delle attenzioni particolari per prevenire la possibilità dell’insorgere di infezioni periprotesiche.

Se invece soffrendo di diabete mellito I o II si sono già subiti interventi di artroprotesi è bene non abbassare la guardia per evitare un’infezione tardiva.

So perfettamente che se sei affetto da diabete, i problemi sono diversi e magari non presti attenzione ai piccoli dolorini magari dati dall’anca dove hai subito l’intervento, ma è veramente importante che tu non sottovaluti anche il minimo segnale di fastidio che puoi avere.

Cosa puoi fare per evitare tutto questo?

E’ bene che tu contatti subito il tuo ortopedico di fiducia e ti faccia inserire in un programma di controlli periodici, in modo tale che il medico possa tenere monitorata la situazione e se necessario farti sottoporre a esami del sangue, esami colturali e batteriologici e se necessario anche esami strumentali (ad esempio risonanza, scintigrafia etc..).

In questo modo ridurrai di molto la possibilità di avere dei problemi legati alla protesi e alla possibilità che insorgano infezioni tardive.