Spesso molti pazienti che si sottopongono ad un intervento di artroprotesi sono portatori e sicuramente non ne erano a conoscenza, di displasia congenita dell’anca, che, in sostanza, è un “anormale sviluppo dell’articolazione dell’anca” che è normalmente formata dalla testa femorale (sfera) che si articola con l’acetabolo (superficie concava) che è presente dalla nascita.

Qui sotto puoi osservare la differenza tra un’anca normale, nella prima foto, e la radiografia di un paziente affetto da tale problematica nella seconda.

Displasia congenita dell'anca - Sport e salute Displasia congenita dell'anca - Sport e salute

Pochi giorni dopo la nascita la prima cosa che viene fatta è l’ecografia alle anche, proprio per appurare se esiste nel neonato la displasia congenita.

Questo “anormale” sviluppo dell’articolazione dell’anca comporta ad una alterazione della morfologia della testa del femore (che non è più perfettamente sferica) e dell’acetabolo, cioè della parte del bacino con cui si articola il femore, per cui si viene a creare fin dalla nascita una situazione favorevole all’insorgenza di artrosi precoce o nei casi più gravi di lussazione dell’articolazione dell’anca, ovvero una completa perdita di contatto tra testa del femore deformata e acetabolo con conseguente grave compromissione della capacità di deambulare.

Questo tipo di situazioni per il chirurgo ortopedico rappresentano una sfida ben maggiore rispetto al classico intervento di protesi dell’anca, in quanto, oltre a riportare il corretto funzionamento dell’articolazione, deve gestire le pesanti alterazioni anatomiche che si vanno a creare.

Sono interventi estremamente complessi e solamente un chirurgo con una grande esperienza è in grado di gestire tale situazione.

Beh come dicevo sono interventi estremamente complessi che necessitano di un chirurgo con esperienza su questo tipo di problematiche!

Come puoi vedere nella foto, dopo l’intervento, è stata stabilizzata la situazione con un artroprotesi bilaterale e “riassettate” le alterazioni anatomiche.

Displasia congenita dell'anca - Sport e salute

La displasia congenita dell’anca colpisce soprattutto il sesso femminile nella sua forma più grave ovvero la lussazione congenita dell’anca, con un rapporto 5 a 1, e nella forma più lieve displasia dell’anca il rapporto è 2 a 1.

Nonostante siano diminuiti i casi gravi, grazie alle ecografie delle anche nelle prime settimane di vita, esistono spesso casi come quello presentato nella foto.

È bene sottoporsi a una valutazione della propria situazione se si avvertono in qualche modo dei fastidi o dei dolori alle anche, in modo da poter fare una valutazione globale della situazione.

Ci tengo a precisare che con un’adeguata prevenzione non è sempre necessario intervenire con un intervento di artroprotesi, anzi molto spesso è la sottovalutazione dei segnali del tuo corpo che portano all’intervento.