COSA PUÒ FARE L’OSTEOPATIA CONTRO IL COVID-19?

NIENTE! Questa è la risposta più semplice e chiara che voglio dare al lettore.
Purtroppo ci sono stati colleghi, che senza studi scientifici randomizzati ed accurati, hanno paventato l’ipotesi che ci fossero trattamenti osteopatici atti a migliorare e/o addirittura curare pazienti affetti da CORONA VIRUS. Prima di tutto devo ribadire il fatto che l’osteopata non cura le persone, l’osteopatia non guarisce una malattia, l’atto osteopatico mira a sollecitare una omeostasi intrinseca dell’essere umano come di tutti gli esseri viventi.
L’omeostasi è una caratteristica di ogni essere vivente atta a mantenere il proprio equilibrio bio-chimico, rispondendo ad insulti ambientali, tramite meccanismi di autoregolazione.
Potremmo dire semplificando, che l’uomo, se messo in condizioni ideali, potrebbe vivere in uno stato di salute quasi permanente. Lo stress lavorativo, le scarse condizioni igieniche, ambienti altamente inquinati, incidenti fisici/psichici, la predisposizione genetica sfavorevole e altri insulti esterni o interni alterano le condizioni favorevoli di salute.

L’osteopata,come tutti gli altri operatori della salute, ha il compito in primis di non nuocere e poi di dare gli strumenti giusti al paziente per ritrovare il suo stato di salute.

Credo fermamente che l’interdisciplinarietà e la collaborazione tra le professioni sanitarie sia la chiave di volta della sanità del futuro.
L’emergenza senza precedenti che sta impegnando gli operatori sanitari del nostro Paese a ogni livello, ai quali va tutta la nostra solidarietà e riconoscenza, conferma e anzi rafforza i nostri principi fondamentali. Come osteopati non ci è possibile svolgere un ruolo attivo di primo soccorso, nemmeno a supporto del personale sanitario e nemmeno con tutta la buona volontà. Quando vengono superate ed infrante le condizioni essenziali per il mantenimento della salute e quindi viene perso il principio di omeostasi di cui parlavo prima, l’osteopatia non ha ne i mezzi ne le capacità di generare benessere; l’ osteopata si mette da parte e lascia lavorare medici altamente specializzati nel salvare vite!
Sappiamo che esistono in letteratura alcuni studi che hanno valutato l’efficacia del trattamento osteopatico in alcune problematiche respiratorie. Non ci sono però né le condizioni né le evidenze per sostenere un nostro intervento in qualità di osteopati nell’attuale contesto di emergenza sanitaria.
Evitiamo quindi di dare adito a false e dannose speranze a danno della Comunità così duramente colpita.
Attrezziamoci invece per avviare studi clinici in un prossimo futuro, che possano aiutarci a gestire l’incertezza clinica di fronte a richieste di intervento da parte di persone fragili, con patologie croniche, anche respiratorie, per capire se e in che modo l’osteopatia può rappresentare un valido supporto. È questa la strada migliore per valorizzare la nostra professione, per tradurre in modo efficace la nostra passione e il nostro desiderio di offrire ai cittadini il nostro contributo di prevenzione e di mantenimento della salute.

Enrico Bernardis OSTEOPATA