Trattamento osteopatia: quanto mi costa? Quante sedute devo fare?

Queste sono domande che, giustamente, mi rivolgono coloro che mi contattano: soprattutto in questi mesi difficili del 2020, in quanto viviamo in una fase particolare della nostra esistenza: incertezze sanitaria, lavorative ed economiche.

La gente, naturalmente, ha a cuore la propria salute ma deve guardare anche “il portafoglio”.

Premetto che è difficile stabilire in modo preciso quante sedute effettivamente un osteopata deve fare per far sentire al proprio paziente i benefici, ma cercherò di dare una risposta il più corretta possibile. 

Generalmente un “vero trattamento osteopatico” costa da  70 a 100 euro. Prezzi più bassi si possono spuntare a rischio e pericolo del paziente stesso che si affida a professionisti non certificati o ad altre figure che spacciano la loro seduta come osteopatica: il costo per singolo trattamento è più alto rispetto ad altri professionisti, ma il numero di sedute totali è di gran lunga minore.

Il numero limitato di interventi rende al paziente economicità sia in termini di tempo che di soldi. 

La seduta osteopatica ha durata variabile tra 20 e 40 minuti. Con una media di 3 interventi della durata totale da 1 a 2 ore, nell’arco di 1 mese e una spesa da 200/300 euro, il soggetto-lavoratore economizza sia in termini di denaro che di ore lavorative.

Ma veniamo alla seconda domanda: Quante sedute servono per migliorare una problematica fisica? Molto dipende dal pregresso del paziente: età, stato di salute, condizioni alimentari, stile di vita, tipo di attività lavorativa, ecc.. 

Semplificando si può affermare quanto segue: 

In una periartrite scapolo omerale il soggetto trova beneficio generalmente già dalla seconda seduta, e con quattro sedute a cadenza settimanale/mensile acquisisce un’ottima funzionalità. Il trattamento fisioterapico aiuta a ridurre ulteriormente i tempi.

In caso di lombalgia acuta senza criticità e con eziologia semplice già dalla prima seduta si riscontrano ottimi benefici; in una lombalgia cronica, parliamo di almeno tre/quattro mesi di sintomatologia, il percorso osteopatico si prolunga attorno alle 5/6 sedute con cadenza mensile coadiuvando il lavoro con professionisti quali posturologi o educatori funzionali.

In una sciatalgia acuta, dopo visita medico specialistica ed eventuali indagini strumentali che negano patologie gravi (red flags), senza protusioni o ernia ma solo con disturbo sul nervo sciatico, due, tre sedute aiutano il soggetto che poi verrà seguito eventualmente da un fisioterapista. 

In una distorsione tibio tarsica di primo o secondo grado, dopo indagini del caso o visita medica, il trattamento osteopatico è seguito nell’immediato dal trattamento fisioterapico. Dopo circa 7/15 giorni viene rivalutata osteopaticamente la caviglia. In una distorsione di terzo grado urge visita ortopedica seguita da eventuale manipolazione e fisioterapia.

In una semplice mialgia, contrattura o affaticamento muscolare, una prima seduta osteopatica consente al massofisioterapista e al fisioterapista di lavorare in tutta sicurezza la muscolatura.

Cervicalgie posturali trovano beneficio già con due sedute. 

Le ernie discali a livello rachideo oltre all’intervento dell’osteopata richiedono intervento di medici specializzati o ozonoterapia, quest’ultima molto efficace per vari tipi di  ernia.

Un problema meniscale del ginocchio senza rottura completa viene trattato due volte dall’osteopata e deve dare immediata soluzione, in alternativa ci si affida all’ortopedico che valuterà l’iter terapeutico più idoneo.

In caso di gravi problemi posturali che minano la qualità di vita del paziente, oltre all’intervento osteopatico, si consiglia un percorso multidisciplinare che favorisca il ripristino dello stato di salute. L’équipe gestirà il soggetto per più mesi al fine di migliorarne il comfort, l’economicità e l’equilibrio funzionale.

Nelle problematiche di tipo viscerale come stipsi, diarrea, gastriti e coliti, dopo accertamenti medici specifici l’osteopata potrebbe intervenire apportando significativi benefici con 3/5 sedute. 

I limiti di questa schematizzazione sono evidenti anche ai meno esperti, ma i benefici del trattamento osteopatico devono essere oggettivamente avvertiti dal paziente già dalle prime sedute. Il soggetto che non trova beneficio dopo 4/6 sedute è invitato a rivolgersi nuovamente al proprio medico o allo specialista affinché vengano rivalutate certe situazioni o approfondite le precedenti indagini. 

Quando viene approcciato un paziente con disturbi, diventa sempre più logica, anche grazie alle nuove acquisizioni medico-scientifiche, la collaborazione tra più figure professionali, rispettando il famoso principio di Ippocrate: «primum non nocere».