La lombalgia e lombosciatalgia (comunemente detta “sciatica”), non sono da imputare sempre alla compressione dell’ernia sulla radice nervosa: spesso infatti si tratta di una semplice infiammazione delle articolazioni delle vertebre stesse. Le Faccette Articolari costituiscono i punti di contatto tra gli archi posteriori delle vertebre, e suppliscono in parte al carico gravitazionale sulla colonna vertebrale.
La “Sindrome da faccette articolari” infiammatorie può mimare la stessa sintomatologia di un’ernia discale. Il paziente avverte solitamente un dolore lombare (lombalgia), più frequente al risveglio mattutino, accompagnato da rigidità lombare e, saltuariamente, irradiazione a uno o entrambi gli arti inferiori, mimando una sciatica.
Per tale motivo, è indispensabile un attento esame, sia clinico che neuroradiologico, di questa importante area del rachide. La sindrome delle faccette articolari infiammatorie acuta, cioè perdurante da meno di 3 mesi, è suscettibile di trattamento infiltrativo con farmaci (in genere cortisonici) o altri agenti antinfiammatori (ozono) iniettati a livello delle stesse faccette mediante un sottile ago e guida TAC.
Nei casi di dolore intrattabile, non responsivo alla terapia farmacologica o perdurante da più di 6 mesi è possibile invece la distruzione dei piccoli nervi sensitivi delle faccette stesse (nervi zigo-apofisari) mediante radiofrequenza o Denervazione, un trattamento semplice, rapido (15 minuti circa) e indolore, che determina nella maggior parte dei casi la scomparsa definitiva del dolore lombare.
Nei casi di dolore comunque persistente anche dopo denervazione, è possibile eliminare la lombalgia da instabilità delle faccette articolari semplicemente bloccandone il movimento mediante l’inserimento – sempre in semplice anestesia locale e con metodica TC guidata di due piccole microviti transarticolari: in questo modo si evita che le articolazioni siano causa di dolore per un loro eccessivo movimento, senza che venga alterata in alcun modo la fisiologica flessibilità del rachide del paziente.