Dopo aver indirizzato la nostra lente d’ingrandimento sulla vitamina A, sulla vitamina B e sulla vitamina C (di cui i link in allegato), oggi, per aggiungere un pezzo di puzzle al grande quadro vitaminico, concentreremo la nostra attenzione sulla vitamina D!
Conosciuta anche come ormone del sole, la vitamina D ha caratteristiche anatomiche simili alla A. Anch’essa è, infatti, classificata come vitamina liposolubile, ovvero viene accumulata nel fegato e rilasciata su esigenza del nostro organismo. Nonostante non sia necessario assumerla con regolarità attraverso il cibo, proprio per quanto sopra è stato scritto, conosciamo due declinazioni di questa vitamina:

  • Ergocalciferolo, quando è integrata nell’organismo dall’alimentazione;
  • Colecalciferolo, quando viene invece sintetizzata dal nostro organismo.

Questa seconda forma è quella più presente e viene sintetizzata dalla pelle attraverso l’esposizione ai raggi solari. Fortunatamente, perché in natura, fatta eccezione per l’olio di fegato di merluzzo, non vi sono molti alimenti ricchi della stessa.

Questa vitamina è di imprescindibile importanza per l’assorbimento di minerali, calcio e fosfato, necessari per la formazione di ossa e denti. Reni, arterie, tessuti del copro e sistema immunitario sono solo alcuni degli organi che poi citiamo per benefici ottenuti.

Un importante collegamento lo troviamo poi nel ciclo di vita femminile, la vitamina D infatti è di essenziale importanza in diversi momenti della vita della donna:

  • La gravidanza e l’allattamento: durante il periodo di pregnanza, la vitamina D gioca un ruolo fondamentale. La sua utilità nell’assorbimento del calcio diviene primaria per la formazione dello scheletro del feto e per la salute delle cellule nervose che si andranno a creare. Oltre alla salute del futuro nascituro, questo nutriente è essenziale anche per la madre che, qualora dovesse risultare carente dello stesso, corre il rischio di incorrere in patologie come il diabete gestazionale, vaginosi batterica o addirittura depressione post-partum;
  • La menopausa: in questa delicata fase della vita femminile, la carenza di estrogeni condiziona in modo significativo la massa ossea che, nei casi patologici, comincia a diminuire aumentando il rischio di osteoporosi femminile. Ad aumentare il rischio che questa si presenti, oltre a fattori di carattere genetico, contempliamo anche fattori di tipo dietetico riconducibili ad una carenza, appunto, di vitamina D, magnesio e fosforo;
  • La gestione del peso corporeo: più studi hanno evidenziato una correlazione tra deficit di vitamina D e un aumento dell’indice di massa corporea (BMI) e viceversa.
    Quando vi è un’alta percentuale di grasso, infatti, la vitamina d viene totalmente assorbita dal tessuto adiposo rendendola indisponibile all’organismo.

È incredibile quanto un singolo nutriente possa condizionare in modo così significativo la nostra vita.
Proprio in virtù di questo è sempre importante tenersi aggiornati e informati.
Salute a tutti!